Il benvenuto di Beppe Errani,
presidente dello SCIJ
 


Cari amici di sci e di giornalismo,
la condizione di presidente mi impedisce di scrivere tutto il mio entusiasmo per il vostro arrivo in Val di Fiemme, in una delle più belle zone sciistiche delle montagne italiane. Ma sono davvero contento di vedere in porto l'iniziativa della squadra italiana che due anni fa, con vero spirito Scij, ha offerto la sua disponibilità per i campionati del 2001. Ricordo che il Comitato internazionale aveva qualche problema, dopo che all'ultimo momento erano svanite un paio di candidature e dopo aver posposto al 2004  -  perché quell'anno deve essere festeggiato in Francia  -  l'offerta di Courchevel.
L'importante, come diceva un barone famoso, è partecipare. E noi ci siamo ancora una volta. Con lo Scij un po’ più vecchio e con qualche problema in più. Ma credo, con la stessa voglia di sciare e di discutere tra noi. Le nostre assemblee sono sempre molto animate, anche se i risultati spesso non corrispondono a tanta partecipazione oratoria. Vi sarei grato se quest'anno ci ricordassimo tutti delle raccomandazioni di Ellinor Von Kauffungen che l'anno scorso in Slovenia  -  di quella settimana ho ancora nelle orecchie le risate contagiose di Uros  -  ci invitava tutti alla moderazione verbale. Un vecchio detto che credo sia internazionale consiglia di "mettere in funzione il cervello prima di usare la lingua". Se per caso non me accorgo avvertitemi.
In Slovenia abbiamo avuto un bel meeting. Sono sicuro che quell'esempio ci servirà nella settimana italiana. Gli ingredienti da queste parti non mancano. Gli organizzatori che collaborano con lo sci club dei giornalisti italiani sono professionisti che mettono in pista da anni campionati mondiali delle specialità alpine, le montagne sono belle, la neve c'è comunque sempre, la cucina e il vino sono già abbastanza famose senza bisogno che io faccia altra pubblicità. Il programma è denso e non ci lascerà riposare. Poi ci siamo noi, quelli della “vecchia guardia” e i nuovi colleghi che si affacciano ogni anno. Tutti attorno alla bandiera dello Scij con le sue mille storie che spero finiranno nel libro del cinquantenario.
Io sto scrivendo queste cose nel settembre del 2000, proprio il giorno del compleanno  -  il destino spesso è stravagante  -  di Gilles de La Rocque che ha compiuto ottant'anni.
Gli auguri a lui valgono anche per tutti noi.

Beppe Errani
 
 



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